A parte le prime volte dove ho utilizzato dei cubi da 30 lt, ho sempre utilizzato vasche con un litraggio minimo di 50 litri. Le vasche che ne hanno pochi vanno incontro a problemi di ossigenazione, soprattutto nelle stagioni calde, quindi il rischio di perdita dell'intera colonia è molto alto. Ovviamente le misure della vasca sono varie, ma una particolare attenzione andrebbe fatta all'altezza, infatti per un giusto scambio gassoso, essendo le caridine animali bentonici di acqua dolce, consiglio di utilizzare sempre vasche non troppo alte (massimo 30-35 cm) e aperte. Per quanto riguarda la filtrazione, come scritto precedentemente, è sempre preferibile un buon filtro esterno (ce ne sono di tante marche come l'Eden, Eheim, Pratiko etc etc) con una portata di almeno 3 volte il litraggio della vasca. Consiglio sempre di mettere un secondo filtro ad aria, sia per aumentare la filtrazione, sia per il periodo estivo dove le temperature elevate favoriscono l'aumento di CO2, con conseguente diminuzione di ossigeno disciolto in vasca. Ultimamente, soprattutto sui social, sto notando che molti allestimenti vengono effettuati con filtro sottosabbia/a muro. Personalmente, a livello estetico non mi aggrada molto, ma la possibilità di gestire molte vasche (anche 12-13 ) con un semplice ma potente aeratore, sta spingendo in molti ad avvicinarsi a questo metodo. C'è da dire che bisogna fare attenzione al tipo di gestione di queste vasche, poiché essendo una filtrazione molto spinta, che avviene direttamente all'interno del fondo, la capacità chimica dello stesso potrebbe essere alterata/accelerata, con conseguente saturazione anticipata. Io utilizzo gli Eden 511, con annesso filtro ad aria della sera attivo h24 con un normalissimo aeratore ad una uscita.
Per quanto riguarda l'illuminazione, ho effettuato vari test con vari tipi di luci e soprattutto con varie gradazioni, ciò mi permette di confermare che se vengono rispettate le gradazioni tipiche per un acquario di acqua dolce le differenze sono praticamente inesistenti sugli animali, discorso diverso riguarda la flora. Consiglio sempre di usare luci con gradazione sui 4000 e 6500 k sia per l'effetto visivo, sia per evitare gradazioni troppo alte o basse che possano portare anche a crescite di alghe indesiderate. Io utilizzo 1 led cree da 6500k da 10 watt su ogni vasca.
Altro fattore chiave per un giusto allevamento di questi animali è l'acqua per i cambi e soprattutto i sali. Come scritto precedentemente, un impianto ad osmosi è obbligatorio per non compromettere le caratteristiche del fondo. Io possiedo un impianto osmosi 4 stadi Forwater (resine, carboni, sedimenti e membrana) e sono solito usarlo almeno una volta al mese assicurandomi che l'acqua in uscita non sia mai superiore ai 010 us. Per evitare questo problema è consigliato lavare la membrana una volta al mese e controllare spesso le resine. Una volta riempita la tanica, utilizzo i sali Gh + della linea Salty Shrimps. Li sto usando da un paio di anni con ottimi risultati, con pochi grammi ho subito il valore di Gh desiderato notando come come si sciolgono molto facilmente in acqua, cosa che invece altre marche non fanno. Per quanto riguarda invece il periodo dei cambi, preferisco svolgere cambi in tempi molto lunghi, sia per gestire il fondo al meglio e, sia per evitare sbalzi di valori, quindi in media faccio un cambio del 5-10% una volta al mese. Ovviamente c'è da dire che per fare una gestione del genere è d'obbligo avere una flora particolarmente attiva e rigogliosa che aiuti a gestire l'azoto e gli altri elementi presenti in vasca.
Ed eccoci arrivati al capitolo fondo. Qui è doveroso fare una premessa: sul mercato sono presenti innumerevoli marche, formule e prodotti riguardanti i fondi allofani e, proprio per questo motivo, ci sono altri innumerevoli pareri (di cui alcuni molto contrastanti) da parte dei vari allevatori.
È importante specificare che ciò che scriverò sarà solo e soltanto la mia opinione derivata dalle mie esperienze e che, proprio per questo motivo, non deve essere considerata come verità assoluta ma è giusto che venga messa in discussione da parte del lettore. Consiglio vivamente di porre del lapillo vulcanico o dei cannolicchi per creare strati diversi prima di inserire il fondo direttamente a contatto con il vetro, così da evitare zone anossiche e soprattutto per creare ulteriori superfici colonizzabili da parte dei batteri utili.
Come ho già affermato durante la mia intervista, durante i miei anni di allevamento ho utilizzato vari fondi. Il primo è stato l'"Amazonia" dell'Ada che era la miglior linea di fondi allofani esistenti. Parlo al passato perché soltanto sulla prima linea di questo prodotto ho avuto esperienze positive. Questo fondo, come anche gli altri, si presenta con una granulometria media (3-5 mm) e con un colore scuro. La particolarità di questo fondo risiede nell'essere ricco di elementi azotati e, proprio per questo motivo, gli allestimenti li svolgevo facendo cambi totali con sola osmosi e, dopo la prima settimana, iniziavo ad inserire le piante. Facendo così, dopo il primo mese, si poteva iniziare a fare cambi settimanali con i sali e, una volta raggiunti i valori desiderati, si potevano inserire gli animali. Su questo fondo ho allevato i miei primi animali appartenenti alla specie logemanni, nel dettaglio erano delle CRS e CBS con gene TB e, proprio grazie a questo gene, ho potuto vedere con i miei occhi la mutazione e, soprattutto i primi mutanti, di cui allego qualche foto.
La mia seconda esperienza è stata su un fondo particolare, il Borneo wild "Plaint Soil".
Questo fondo è per le piante, ma è stato adattato per le caridine, infatti per avviarlo ho dovuto seguire un protocollo che prevedeva l'inserimento di minerali, batteri, enzimi e altre polveri "speciali" (nel dettaglio Booster P ,Balance,Bacter 3, Vigor e Shield). Devo dire che ho avuto molte soddisfazioni poiché mi sono cimentato per la prima volta nel progetto "Pinto" con buoni risultati. Sin dai primi giorni i valori erano molto buoni, il Ph era molto stabile e soprattutto l'acqua era cristallina, stessa cosa anche per il Kh, però ho notato che gli elementi azotati e soprattutto i fosfati erano molto alti (questo molto probabilmente perché il fondo era nato per un altro scopo) Posso dire che questo fondo è stato un successo da un lato, ma anche una condanna dall'altra infatti sia per le caratteristiche del fondo, sia per inesperienza ha avuto vita molto breve: solo un anno!
Tra le difficoltà riscontrare vi è stata la perdita di molti animali ed una forte esplosione algale, tutto ciò mi ha spinto verso lo smontaggio ed il re-allestimento della vasca. La mia spiegazione a ciò risiede nel fatto che sicuramente il fondo ha iniziato a rilasciare ioni e metalli tossici per le caridine. Comunque, anche se breve ho avuto molte nascite di Taitibee e di qualche Pinto (German), quindi tutto sommato non posso rimpiangere questa esperienza. Ecco qualche foto di qualche esemplare.
E infine, ma non per merito, la mia ultima esperienza è il Benibachi "Black Soil Fulvic".
Lo reputo un fondo ottimo, con caratteristiche molto simili all'Amazonia dopo il trattamento, anche se a differenza di altri ha un protocollo da seguire con i prodotti della linea specifici e soprattutto ha un costo non indifferente. Ormai sono 3 anni che uso il Benibachi e al momento ho avuto i migliori risultati sia per longevità del fondo, sia per quanto riguarda la nascita e crescita degli animali a partire dai mutanti (più delicati e lenti) fino alle line pure (PRL).Questo fondo si comporta benissimo fin dai primi giorni, infatti ho appurato che già dal primo giorno dopo l'avviamento, si possono inserire animali (grazie agli acidi umici e fulvici che stabilizzano subito il Ph e riescono a tenere sotto controllo gli elementi azotati), anche se ovviamente non è mai consigliato inserire animali prima della maturazione del filtro. Ad oggi dedico alle PRL due vasche (una per gli scarti e una per le selezioni) con questo fondo.