Per noi occidentali ricreare i valori biotipici dell'habitat naturale delle caridine non era affatto semplice ed è per questo che nei primi anni non sono stati riscontrati risultati positivi in ambito sperimentale. Grandi difficoltà erano riscontrate nel “mantenimento” delle larve, mentre gli accoppiamenti, la deposizione delle uova e la cova di quest'ultime era molto frequente e facilmente visibile (Dudgeon,1985).
Solo con la commercializzazione dei fondi detti allofani si sono avuti veri e proprio risultati. Il grande maestro Takashi Amano (1954-2015) è stato uno dei primi a commercializzare questi fondi, egli è stato uno dei massimi esperti e delle più influenti personalità dell'acquariofilia d'acqua dolce di questo millennio, grazie a lui sono stati introdotti i concetti del giardino zen, la scoperta e soprattutto la commercializzazione di una delle più utili “caridine” mangia alghe, la Caridina multidentata o anche detta “Gambero di Amano” (in suo onore) e il lancio sul mercato di uno dei primi fondi allofani impiegati: l'Akadama (usata dai bonsaisti giapponesi). Il nome deriva da un minerale, l'allofane, un silicato di alluminio amorfo. Questi fondi sono tipici delle zone vulcaniche, poiché derivanti dall'attività eruttiva dei vulcani. Sono caratterizzati dalla capacità di assorbire (vale a dire trattenere elettricamente), mediante tensione superficiale, i cationi dei sali disciolti in una soluzione per poi rilasciarli, per esempio alle radici delle piante tramite il fenomeno dello scambio ionico. Tutte queste particolarità fanno si che la durezza carbonatica (Kh) dell'acqua sia pari a zero e, che se ci fosse qualche problema dovuto a una scorretta gestione e manutenzione della vasca, il fondo stesso momentaneamente sarebbe in grado di “tamponare” evitando di nuocere alla salute degli animali.
La capacità in questione non è eterna, ma se gestiti al meglio, possono avere una durata anche di 2-3 anni. La miglior soluzione al momento è quella di usare per i cambi d'acqua settimanali:
L'importante è creare un strato di almeno 5 cm, poiché all'interno e al di sotto del fondo si devono creare prima di tutto le colonie di batteri utili, e soprattutto ci deve essere uno spazio sufficiente a consentire i giusti scambi ionici. Altro fattore importante per avere una giusta gestione di questi animali è avere una buona filtrazione, l'ideale è avere dei filtri esterni alle vasche (cosicché da avere più spazio e quindi più litri) caricati con materiali filtranti e porosi (nello specifico sono molti usati i cannolicchi in ceramica, bioballs o anche lapillo vulcanico, poiché hanno una maggiore superficie dato la numerosa presenza di pori) per far sì che le colonie di batteri utili colonizzino e svolgano al meglio il loro lavoro.
Gli animali non possono essere subito inseriti se si vuole puntare ad avere riproduzioni, bisogna aspettare che la vasca sia matura, ossia nel filtro, nel fondo e anche sugli arredi devono essersi formate le colonie di due particolari ceppi di batteri: i Nitrosomonas e i Nitrobacter, che sono molto importanti nel ciclo dell'azoto.
Bibliografia
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www.wikipedia.en.org