Ostracodi

Prima di parlare dei soggetti in questione è doveroso fare un accenno sulla loro tassonomia.


Subphylum Crustacea

Nessun gruppo di piante o animali esistenti sul pianeta ha un range di diversità morfologica pari a quella dei crostacei ed è proprio questa caratteristica che rende lo studio dei crostacei molto interessante. I crostacei (dal latino crusta = guscio) sono un subphylum degli Artropoda, comprende numerosissime specie, all'incirca 71.000 specie descritte ("WoRMS - World Register of Marine Species") nelle quali sono comprese specie molto famose e molto apprezzate anche a livello economico quali aragoste, gamberi, granchi ma anche altre che sono rilevanti per il loro ruolo ecologico come i copeopodi, pulci d'acqua e i balani. Questo subphylum comprende specie prettamente acquatiche, per lo più marine. I crostacei posseggono due paia di antenne; il loro corpo si divide prettamente in tre regioni (definiti tagmata): il capo, torace e addome ma ovviamente possono non essere omologhi fra i tutti i vari componenti del subphylum (Hickman  et al, 2007). In molti crostacei la cuticola dorsale del capo si estende posteriormente e sui lati dell'animale, andando a  coprire o addirittura fondersi con alcuni o tutti i somiti toracici e addominali; questa copertura prende il nome di carapace (Hickman et al, 2007).


Classe Ostracoda 


I mussel - shrimp o, più comunemente chiamati ostracodi (dal greco ostrakodès, testaceo, cioè con una conchiglia), sono piccoli crostacei bivalvi. Sono molto abbondanti nella maggior parte delle acque interne, principalmente concentrati nelle comunità bentoniche e perifitiche (comunità presenti sulle radici delle piante acquatiche), ma sono presenti anche negli ambienti marini, interstiziali e persino negli ambienti terrestri e semi-terrestri (Martens K. et al, 2007). Il loro corpo è racchiuso tra due valve calcificate, che possono essere connesse tra di loro nella parte dorsale tramite semplice chitina o tramite un dispositivo di bloccaggio antiscivolo costituito da calcite complessa (Karanovic, 2012). La struttura che che si viene a formare dall'unione di queste componenti è un guscio protettivo calcificato, formato da cristalli di magnesio e calcio, in forma di calcite. Quest'ultimo ha un'importante funzione nell'anatomia dell'animale, infatti protegge e avvolge l'animale dall'attacco di predatori, è un organo che provvede alla stabilità nella vita bentonica dell'animale ed infine, rappresenta una struttura di ancoraggio per le parti morbide, come i muscoli degli arti (Karanovic, 2012). Gli ostracodi sono contenuti all'interno di questa struttura sin dai primi stadi del loro sviluppo e, come si può ben immaginare oltre ad essere visibile nel video che ho postato ad inizio articolo, mantengono la stragrande maggioranza del loro corpo all'interno di questo guscio protettivo, fatta ad eccezione per gli arti, deputati al movimento e per le antenne che hanno funzione sensoriale (Martens K et al, 2007). Il guscio può presentare diverse forme e caratteristiche, assumendo un importante ruolo nella tassonomia di questi animali. Negli ostracodi d'acqua dolce la forma caratteristica che si può notare osservando l'animale lateralmente, è la forma di rene o fagiolo. Possono assumere varie colorazioni che vanno dal bianco a una colorazione molto vivida di vari colori.

Per quanto riguarda il dimorfismo, per alcune specie è veramente difficile riuscire a distinguere gli esemplari maschili da quelli femminili, ma non è così sempre, come ad esempio nella famiglia Cypridoidea dove gli esemplari maschili sono molto più larghi e presentano una camera nella parte posteriore del loro corpo in cui è presente l'organo copulatore, mentre le femmine sono molto più piccole e presentano una forma diversa (Karanovic, 2012). In Fig.1 è possibile osservare l'interno di due esemplari: femminile e maschile di Candonopsis kingsleii.


Fig.1 - Immagine al microscopio elettronico a scansione (SEM) di Candonopsis kingsleii (Brady and Robertson 1870); (a) visione dell'interno di un adulto di esemplare femminile; (b) visione dell'interno di un adulto esemplare maschile. (Immagine da Karanovic, 2012) 

Gli ostracodi presentano vari modi di riproduzione e molte specie ne presentano addirittura una di tipo mista. Questo vuol dire che sono presenti popolazioni partenogenetiche, ossia popolazioni che consistono di sole femmine partenogenetiche, popolazioni formate da individui maschili e femminili sessuali e/o popolazioni bisessuali. Ciò è dovuto molto probabilmente all'influenza dei vari fattori ambientali che questi organismi hanno subito durante la loro evoluzione, infatti è risaputo che molti organismi possono cambiare il modo di riproduzione a secondo della temperatura, della disponibilità di cibo, presenza di organismi endosimbiotici etc. (Karanovic, 2012). 

Gli ostracodi riscuotono un grande interesse in quanto definiti organismi modello negli studi ecologici ed evolutivi. Ciò è dovuto principalmente al fatto che le valve calcificate degli ostracodi d’acqua dolce possono essere molto abbondanti nei sedimenti lacustri, questo è un’ottima fonte di studio dell'evoluzione della genetica degli ostracodi e/o dei loro tratti biologici, nel corso dell’evoluzione (Martens K. et al, 2007). Gli ostracodi godono di questa reputazione anche per la ricerca sull'evoluzione dei metodi riproduttivi (Martens, 1998) inoltre, sono studiati data la loro capacità di rappresentare un ottimo modello per i cambiamenti climatici ed ecosistemici (Holmes & Chivas, 2002). Come per i copepodi, anche gli ostracodi non rappresentano una minaccia per la fauna presente nelle nostre vasche ma, anzi, possono essere una fonte proteica e soprattutto degli ottimi pulitori del sedimento.


Bibliografia



Brandão, S.N.; Angel, M.V.; Karanovic, I.; Perrier, V.; Meidla, T. (2020). World Ostracoda Database. Accessed at http://www.marinespecies.org/ostracoda on 2020-04-06. doi:10.14284/364

Forsthoefel DJ, Park AE, Newmark PA (2011) Stem cell-based growth, regeneration, and remodeling of the planarian intestine. Dev Biol 356:445–459

Hickmann C.P Jr., Roberts L.S, Keen S.L, Larson A., Eisenhour D.J., (2007), Diversità animale, quarta edizione,McGraw-Hill, 217-224

Holmes, J. A. & A. Chivas (eds), 2002. The Ostracoda: Applications in Quaternary Research. American Geophysical Union, Washington, DC.

Karanovic Ivana (2012),Recent Freshwater Ostracods of the World: Crustacea, Ostracoda, Podocopida,Springer


Kipp, R.M., J. Larson, and A. Fusaro, (2020), Cyclops strenuus Fischer, 1851: U.S. Geological Survey, Nonindigenous Aquatic Species Database, Gainesville, FL, https://nas.er.usgs.gov/queries/FactSheet.aspx?speciesID=2711, Revision Date: 9/12/2019, Access Date: 4/5/2020

Light S.F (1940), Invertebrate zoology, University of California


Martens K., Schön I., Meisch C., Horne D.J. (2007) Global diversity of ostracods (Ostracoda, Crustacea) in freshwater. In: Balian E.V., Lévêque C., Segers H., Martens K. (eds) Freshwater Animal Diversity Assessment. Developments in Hydrobiology, vol 198. Springer, Dordrecht


Martin Joel W. and Davis George E. (2001), An Updated Classification of the Recent Crustacea, Natural History Museum of Los Angeles County, SCIENCE SERIES n 39


Mouton S, Willems M, Houthoofd W, Bert W, Braeckman BP (2011) Lack of metabolic ageing in the long-lived flatworm Schmidtea polychroa. Exp Gerontol 46:755–761

Newmark PA, Wang Y, Chong T (2008) Germ cell specification and regeneration in planarians. Cold Spring Harb Symp Quant Biol 73:573–581

Pearson BJ, Sánchez Alvarado A (2008) Regeneration, stem cells, and the evolution of tumor suppression. Cold Spring Harb Symp Quant Biol 73:565–572

Rink JC, Vu HT-K, Sánchez Alvarado A (2011) The maintenance and regeneration of the planarian excretory system are regulated by EGFR signaling. Development 138:3769–3780

Rink, J.C. Stem cell systems and regeneration in planaria. Dev Genes Evol 223, 67–84 (2013). https://doi.org/10.1007/s00427-012-0426-4

Scimone ML, Srivastava M, Bell GW, Reddien PW (2011) A regulatory program for excretory system regeneration in planarians. Development 138:4387–4398


Strickler J.R. (1975) Swimming of Planktonic Cyclops Species (Copepoda, Crustacea): Pattern, Movements and Their Control. In: Wu T.YT., Brokaw C.J., Brennen C. (eds) Swimming and Flying in Nature. Springer, Boston, MA

Tan TCJ, Rahman R, Jaber-Hijazi F, Felix DA, Chen C, Louis EJ, Aboobaker A (2012) Telomere maintenance and telomerase activity are differentially regulated in asexual and sexual worms. Proc Natl Acad Sci USA.


Tessens, Bart; Janssen, Toon; Artois, Tom (2014). "Molecular phylogeny of Kalyptorhynchia (Rhabdocoela, Platyhelminthes) inferred from ribosomal sequence data". Zoologica Scripta. 43 (5): 519–530.

Tyler Seth (2015), Rhabdocoel,Department of Zoology, University of Maine, Orono, Maine.

WoRMS (2020). Rhabditophora. Accessed at: http://marinespecies.org/aphia.php?p=taxdetails&id=479175 on 2020-04-06

Umesono Y, Agata K (2009) Evolution and regeneration of the planarian central nervous system. Dev Growth Differ 51:185–195




Sitografia


Afterka

https://www.afterka.com


Alchetron

https://alchetron.com


Aquarium Micro Gallery blogspot

http://aquariummicrogallery.blogspot.com


Caudata.org

https://www.caudata.org/


Fishlab

https://fishlab.com


Micrographia

http://www.micrographia.com


Palomar College

https://www2.palomar.edu


The sprucepets

https://www.thesprucepets.com


Wikipedia

https://en.wikipedia.org


World Ostracoda Database

http://www.luciopesce.net/gw/list1.html

WoRMS - World Register of Marine Species
http://www.marinespecies.org/

Youtube
https://www.youtube.com/

QUESTO SITO È STATO CREATO TRAMITE