Prima di parlare dei soggetti in questione, è doveroso fare un accenno sulla loro tassonomia.
Fig.1 - particolare di un cnidocita in azione
di uno cnidario (Immagine Hickman et al, 2007)Il phylum Cnidaria (dal greco knide, ortica + latino aria, suffisso plurale, simile a, connesso con) è un taxon che consiste di quasi 12.000 specie ("WoRMS - World Register of Marine Species"). Il loro nome deriva dai cnidociti, ovvero le cellule che contengono gli organelli urticanti, le nematocisti, che vengono prodotte ed utilizzate solo dagli cnidari e quindi sono caratteristiche proprio di questo phylum (Hickam et al, 2007). La maggior parte delle specie appartenenti a questo phylum sono sessili, mentre quelle che non lo sono, come ad esempio le meduse, non sono degli ottimi nuotatori e non sono in grado di contrastare il modo di onde o delle correnti. Anche se non sono dei predatori attivi, rimangono predatori molto efficienti in grado di uccidere animali molto più grandi e veloci di loro grazie ai loro tentacoli rivestite dei nematocisti. In Fig.12 è riportato il particolare di uno cnidicita.
La comune idra d'acqua dolce è un polipo solitario appartenente alla classe degli Idrozoi ed è uno dei pochi rappresentanti degli Cnidari nelle acque dolce. La maggior parte degli Hydrozoa sono animali marini e coloniali e il loro ciclo comprende tipicamente una fase asessuata polipoide e una fase assessuata medusoide. Le idra fanno eccezione poiché mancano della fase medusoide. Per questo motivo, ma anche perché sono facilmente reperibili e hanno dimensione ottime per lo studio, le idra sono ritenuti organismi modello per la descrizione degli Cnidaria, anche se per alcuni aspetti (come la già citata assenza della fase medusoide) non possono essere considerati degli Idrozoi tipici.Fig.2 - Hydra in acquario
(Immagine sfkacquatics)
Il suo habitat sono le pagine inferiori delle foglie di piante acquatiche nelle acque limpide di pozze e ruscelli. Il genere Hydra conta 40 specie descritte diffuse in tutto il mondo ("WoRMS - World Register of Marine Species"). Il corpo di un'idra può arrivare a una lunghezza di 25-30 mm, può anche contrarsi fino a ridursi a una piccola massa gelatinosa di pochissimi mm.
Il loro corpo è formato da un tubo cilindrico con l'estremità inferiore allungata in un sottile peduncolo che termina con un disco basale (o pedale) che serve per far ancorare l'animale. Il disco possiede delle cellule ghiandolari che consentono all'animale di aderire al substrato, ma anche di secernere una bolla di gas per galleggiare. Al centro del disco può essere presente un poro da cui fuoriesce il materiale di rifiuto. La bocca è circondata da 6 o 10 tentacoli capaci di allungarsi insieme al corpo quando l'animale è affamato. In alcuni individui possono essere presenti delle gemme che escono sui lati del polipo dell'animale, ciascuna dotata di bocca e tentacoli (dettaglio Fig.3). Particolare è la sostanza responsabile dell'apertura della bocca, la forma ridotta del glutatione. Questa si trova, in concentrazioni diverse, in tutte le cellule viventi e proprio il glutatione è rilasciato dalla preda attraverso le ferite provocate dai nematocisti, ma la particolarità che caratterizza queste specie riguarda il fatto che solo gli organismi che ne rilasciano una quantità sufficiente per attivare la risposta chimica saranno mangiati dalle idre (Hickman et al, 2007). Ciò spiega come le idra possano distinguere una specie appetibile da un'altra.Fig.3 - Idra con una gemma
in via di sviluppo e un ovario
(Immagine Hickman et al, 2007) I testicoli e gli ovari, quando presenti, formano degli ingrossamenti sulla superficie del corpo dell'animale (Fig.3). Nella riproduzione sessuale, si formano delle gonadi temporanee, di solito nel periodo autunnale sotto lo stimolo dell'abbassamento delle temperature e del tenore di ossigeno (Hickman et al, 2007). Le uova negli ovari maturano una alla volta e vengono fecondati da speramtozoi dispersi nelle acque. Intorno all'embrione, prima che questo si distacca dal genitore, si forma una cisti che gli consentirà di superare le condizioni sfavorevoli tipiche nel periodo invernale. In primavera, quando di solito le condizioni tornano ad essere favorevoli, le giovani idre si sviluppano.
Nella riproduzione asessuale le gemme compaiono come escrescenze della parete del corpo e, dopo il distaccamento, si svilupperanno come nuovi esemplari (Fig.4)
Fig.4 - schema del processo del distaccamento di una gemma matura (Immagine fishlab.com)
Le idra come gli altri esponenti degli Hydrozoa, seppur momentaneamente, possono formare colonie. Uno o più individui possono rimanere attaccati al genitore e creare un organismo definito idroide. L'idroide tipico presenta una base, uno stelo e uno o più polipi terminali (chiamati zooidi). Quest'ultimi possono avere varie funzioni, ma nelle idra sono deputati all'alimentazione (per questo definiti gastrozooidi) (Hickman et al, 2007). Questi catturano e ingeriscono le prede fornendo nutrimento all'intera colonia.
Fig.5 - Idra che ha predato una baby caridina
(Immagine da fonte sconosciuta) Come già citato in precedenza, essendo questo animali esperti predatori la loro presenza nelle nostre vasche può essere preoccupante, specialmente per chi alleva caridine. È ben risaputo dagli allevatori che le idra possono tranquillamente fagocitare le baby caridine e creare un forte stress con i loro tentacoli negli esemplari adulti tanto da portare a conseguenze anche piuttosto gravi, come ad esempio la perdita delle uova in una femmina gravida. A conferma di questa tesi, in Fig.5 è possibile osservare come un'idra si possa nutrire di una caridina. (Purtroppo per questa foto non ho la fonte, la posseggo da molti anni e ricordo di averla presa su un sito estero, ho provato a ricercarla ma purtroppo senza esito positivo).
Si può far ricorso a vari metodi per eliminare questo piccolo organismo dalle nostre vasche:
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